mercoledì 23 maggio 2018

È USCITO IL NUOVO ALBUM DI FRANCESCO MAZZARINI

ERIDU
La Storia dell'Uomo

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Nella mitologia sumera, Eridu era la patria di Enki, che era considerato il suo fondatore. Il suo tempio era chiamato E-Abzu, per il fatto che si riteneva che Enki vivesse nell'Abzu ("acqua profonda"), un acquifero dal quale si credeva traesse origine tutta la vita.
Nella Lista dei re sumeri Eridu viene detta la città dei primi re: "Dopo che la regalità calò dal cielo, il regno ebbe dimora in Eridu. In Eridu, Alulim divenne re; regnò per 28.800 anni. Alaljar regnò per 36.000 anni. Questi 2 re hanno regnato per 64.800 anni. 
I primi 8 sovrani del regno sumero, quindi, arrivarono dal cielo.


"Ho deciso di scrivere dei brani solo strumentali, principalmente elettronici.

Difficile trovare le parole da cucire sopra un viaggio interiore simile.

La musica, il suono, il “verbo” biblico, possono raccontare molto di più".


Di seguito in anteprima una breve analisi sui brani che troverete nell'album:

1. GENESI
Si parte dalla Genesi dell'umanità. È una Genesi misteriosa, c'è qualcosa di nascosto, non la classica storia rivelata. Sta accadendo qualcosa di grosso, di importante. Nella parte centrale, attorno ad osservatori interessati, prende forma il DNA con una sequenza sonora semplice, per poi riesplodere, una volta creato (e quindi creato l'uomo) nell'atmosfera misteriosa, ma densa di sensazioni forti. Si è consapevoli del momento epocale.

2. INCONSCIO
Creato l'esterno, guardiamo all'interno. Nell'inconscio c'è tutto. La parte serena e tranquilla del Superconscio, la parte del subconscio più misteriosa e non sempre piacevole, per poi finire con un pianoforte e strumenti orientali che simboleggiano la saggezza che è già dentro ognuno di noi.

3. SCHIAVITÙ
Il brano parte con un mix di suoni. Sono suoni di mestieri, di lavori del passato, ma anche attuali. Lavori però che fatti in un certo modo schiavizzano l'essere umano. Ad un certo punto un rumore di vetri rotti ed un bambino che piange. Il nostro bambino interiore, o la nostra anima, che è inconsolabile per il tradimento fattogli. Il brano sul finale si trasforma in una sequenza cupa, elettronica, che rende lo stato d'animo inculcato dai "padroni del mondo". E sul finire, mescolato ai suoni elettronici il canto dell'Adan da un minareto si intreccia con un suono di campane di un campanile.

4. COSCIENZA
Questo brano si veste più di pop che di elettronica. La presa di coscienza alleggerisce e gli strumenti classici rappresentano anche una ritrovata armonia con la natura (con quella natura dalla quale si ricavavano i primi strumenti) e con se stessi. Il brano, nel finale, si trasforma in una ballata irlandese, che nella sua evoluzione si trasformerà in una sequenza elettronica che anticiperà i moti interiori che porteranno al passo successivo.
Viene citata (sempre in modo strumentale) nel finale una parte di "Un Ottico" di Fabrizio De André: "Vedo gli amici ancora sulla strada, loro non hanno fretta, rubano ancora il sonno all'allegria, all'alba un po' di notte. E poi la luce, luce che trasforma il mondo in un giocattolo...".

5. RIVOLUZIONE
La prima parte di questo brano è cupa. C'è tensione nell'aria. Ci si sta preparando ad una rivoluzione. Rivoluzione interiore ed esteriore. Ci sarà del caos, inevitabilmente. Ma all'improvviso, la presa di coscienza regala una melodia che spinge all'avanzata in modo fiero, giusto, come dei pirati all'arrembaggio, dei pirati di luce contro le tenebre.

6. ILLUMINAZIONE
All'improvviso la quiete. Voci angeliche ci accolgono verso l'illuminazione. Tutto si fa sereno. Tutto è.

7. ASCESI
Un brano metafisico, della durata di 8 minuti. Ci trasporta verso il Divino, ci ricongiunge. C'è inizialmente mistero. Poi ci si perde nell'essenza del brano e si diventa tutt'uno con la musica, tutt'uno con Dio. Con il "Verbo. 



ASCOLTA IL NUOVO SINGOLO "GENESI"



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